Galleria d'Arte Città di Treviso di Marsura / MOSTRA PERSONALE DI IVA CASSON

Le stagioni ed Iva Casson, in un'interazione tra natura ed arte, sono sinonimo di metafora della realyà, del sentimento e dell'animo dell'artista.
Prima della visione tecnica delle opere, c'è un aspetto umano che traspare, un desiderio di far esplodere l'energia, la vitalità interiore e di caricare la forza nelle immagini.
Il movimento e la luce s'insinuano nel colore e diventano elemento espressivo, e quella stessa spinta si trasforma in estasi e sogno voluto, fra ciò che è reale e quello che s'intuisce, come se Iva avesse due personalità: quella che si legge attraverso la sua esuberanza e quella che si manifesta nella quiete e distensione. L'una che si sposa nella tecnica dell'olio, l'altra negli acquerelli.
Dopo avere colto questi lati della personalità, diventano intuibili i soggetti, il calore dei paesaggi, i cieli e gli azzurri che si confondono nella linea dell'orizzonte, l'intensità dell'estate, le rose, gli iris, i papaveri, l'oro zecchino dei tramonti.
Le sensazioni che escono dal figurativo, che si confondono come nell'alba e nei tramonti dopo la tempesta, o in uma Venezia in cui il subconscio si perde e l'immaginazione concede di cambiare gli elementi reali con quelli che stanno dentro di lei, con l'emozione delle pennellate distese e precise che si alternano a quelle materiche ed esaltanti.
É un modo di fare toccare con gli occhi la forza del suo vissuto, dei ricordi, del patrimonio che prima di tutto la Casson ha imparato ad amare. La natura, nella quale si perde, diventa un tutt'uno che la fa ritrovare con se stessa, nei momenti in cui dipinge liberamente "en plain air", come nelle ore solitarie dello studio, evadendo e superando il consueto e il confine.
Trova tra gli acquerelli, la dolcezza del lasciarsi andare, tra le lagune, le barene, l'entroterra veneziano ed i fiori, che diventano quasi trasparenti, mentre la leggerezza e le sfumature tonali si perdono nel gioco cromatico, tra le convergenze dei rosa, dei viola o del bianco e la profondità di questa armonia.
Il realismo lievita intorno al colore ed alla dimensione dei soggetti, a quella precisa scelta espressiva che supera il limite del segno, e che diviene simbolo di una situazione che travalica la realtà, lascia sempre trasparire la coerenza che la lega all'intuizione. Il tessuto pittorico è luminoso, ben timbrato, aderente al suo stato d'animo.
Nei fiori evidenzia la sua sensibilità romantica, ma anche la finezza di percepire la vitalità della natura e l'importanza dell'ambiente, in un momento in cui questo tema se ne fa un gran parlare, mentre pochi si dimostrano capaci di salvaguardarne il patrimonio.
C'è un perchè in tutto questo, che si riallaccia all'aspetto iniziale, quella metafora della natura che nasce dall'influenzza delle stagioni, dei luoghi, delle diverse ore della giornata, che per le caratteristiche di quel momento incidono nel modo personale dell'artista e nel suo carattere.
Iva Casson non rinuncerebbe mai a questo e lo conferma nella ricerca che l'ha avviata ad interpretare la figura umana, in genere operre piuttosto grandi, marcate da quelle pennellate dolci e decise di un realismo ampiamente figurativo.

Lidia Mazzetto
(Treviso lì, 22 maggio 2004)

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